Occupy 14 Luglio 2015

CIRCOLO PINK | ALZIAMO LA TESTA

Occupy 14 Luglio 2015
1995 / 2015, 20 anni di azioni omofobe.
Tutte e tutti sulle strisce, ore 18.30 – Via Degli Alpini Verona.

Portati una sedia, un comodo cuscino o stai anche in piedi.

Ricordiamo l’approvazione delle mozioni omofobe veronesi “rioccupando” simbolicamente le strisce su cui 20 anni fa, era il 14 luglio del 1995, sette attivisti gay e lesbiche si stesero per protestare contro l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio Comunale di Verona.
Il 30 settembre 1995 il Comitato Alziamo la Testa, organizzò a Verona la prima manifestazione gay lesbica e trans della città.
Tante e tanti arrivarono a Verona da tutta Italia e molte persone veronesi, gruppi, associazioni, partiti, sindacati, singole e singoli, non solo gay lesbiche e trans, scesero in piazza per chiedere il ritiro delle mozioni. Purtroppo dopo 20 anni, sono ancora lì.

Le mozioni sono state e sono ancora un segnale politico di come i tempi non siano cambiati: già 20 anni fa si avvertivano i segnali di questo vento integralista, un’anticipazione di quanto sta succedendo in questo ultimi anni e mesi. Nonostante le “aperture” del pontefice e, più in piccolo, di Flavio Tosi, le campagne dei vari integralisti contro i diritti di gay, lesbiche, trans e delle donne in generale, si susseguono a ritmo serrato.

Ritroviamoci dopo 20 anni sulle stesse strisce che nel 1995 diedero il via a una rivendicazione che non si è mai fermata. Invitiamo tutte e tutti quelli che erano alla manifestazione Alziamo la Testa ad essere con noi il prossimo 14 luglio 2015 sulle stesse strisce veronesi.

Le mozioni vanno cancellate e al loro posto vanno assunte dall’amministrazione veronese tutte le risoluzioni del Parlamento Europeo in materia di pari opportunità alle persone gay lesbiche e trans.

https://www.facebook.com/events/857144774334225/

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Alcuni stralci dai dialoghi all’interno del Consiglio Comunale di Verona, era il 1995.

ELMO PADOVANI – PATTO SEGNI

“L’Illuminismo e il Materialismo storico hanno collaborato a portare l’individuo a farsi una morale ad “usum sui”, la quale gli consente il divorzio, l’aborto, la manipolazione genetica, in qualche area l’eutanasia, la visione cioè della vita in chiave egoistica e consumistica.”
“… l’Autorità (Stato, regione, Comune) ha il dovere di farsi carico della obbligatorietà della educazione sessuale nelle scuole Elementari e Medie, sollecitando la collaborazione tra docenti e famiglie. I programmi saranno stabiliti da esperti insieme a rappresentanti dei genitori e dei moralisti.”

GALLI RIGHI – ALLEANZA NAZIONALE

“I diritti delle persone omosessuali non hanno cittadinanza in una società civile”

BOTTOLI – ALLEANZA NAZIONALE

“Abbiamo parlato del lavoro femminile, questa pseudo emancipazione… questa emancipazione femminile non si poteva fare in qualche altro modo? non è forse meglio che la donna ritorni a quella che è la sua vocazione naturale, che è quella di tutti gli animali…”
“… l’aborto come metodoto anticoncezionale… perché tu hai aperto le gambe e non ci hai pensato in quel momento in cui lo fai… hai fatto quella scelta volutamente…”
… se mia moglie vuole trasferirsi sul lago o a Brescia ed io voglio rimanere a Verona, cosa succede? Ci separiamo per questo? Facciamo causa davanti al tribunale? No, vivaddio, ci sia uno in questa società che abbia il diritto di dire io comando, tu hai fatto una scelta nel momento in cui ti sei legata con me, a questa scelta devi rimanere fedele.”

CARLETTI – PPI (di mestiere psichiatra…)

“Nelle unioni omosessuali c’è la capacità di intendere che a volte è notevole e si esprime attraverso creazioni artistiche, letterarie, poetiche, pittoriche, cinematografiche eccetera. La capacità di volere c’è in senso generale nelle cose comuni, normali eccetera, ma nell’ambito della sessualità la capacità di volere è ridotta, c’è un condizionamento necessitante, c’è una sorta di nevrosi ossessiva, c’è una certa schiavitù, c’è una situazione di non libertà che è assimilabile alla situazione che si verifica nella tossicodipendenza e nell’alcolismo.”
…”i diritti generici propri di ciascun cittadino per i casi di omosessualità cui vanno aggiunti in particolare il diritto di cura, di riabilitazione e di prevenzione… in quanto induce a ravvisare in questa condizione uno stato di malattia.”

BERTOZZO – Lega Nord

“I diritti civili possono averli alla stregua di tutti quei soggetti che hanno problemi fisici o psichici e che in un paese civile e democratico come il nostro già lo riconosce e lo garantisce… guardate le malattie che sono state seminate sul nostro territorio e nel mondo intero per questa vergogna.”
“… pensiamo ai bambini che verrebbero adottati da queste anomale coppie omosessuali… vogliamo altri deviati? Vogliamo far diventare un piccolo normale un grande gay? … se quel bambino adottato sarà un giorno un adulto normale e non gay, come dovrebbe comportarsi se non come Maso e company… ha ucciso il padre e la madre, e a quelli si dovrebbe dare una medaglia… se io fossi stato un bambino dato in adozione in quell’adozione in quell’ambiente, li ammazzo subito quando sono nell’uso della ragione.”
“I gay se vogliono dei diritti devono cedere i loro attributi alla chirurgia per la tranquillità di tutti… bisogna farli capponi…”

https://www.youtube.com/watch?v=auX615lUNyU

336
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Comunicato stampa Circolo Pink del 14 giugno 2015

Circolo Pink Verona

Il 14 luglio 2015 ritroviamoci tutte e tutti sulle stesse strisce occupate per protesta 20 anni fa.

Oggi è il 14 giugno 2015, fra un mese esatto, il14 luglio, le Mozioni Omofobe approvate nel 1995 compiono 20 anni.
Nel corso di questi anni si son fatte innumerevoli iniziative per indurre i vari consigli comunali a revocarle e ad adottare al loro posto le varie risoluzioni che il Parlamento
Europeo ha emanato in materia di pari opportunità per le persone omosessuali e transessuali, ma non c’è stato nulla da fare. L’ultimo tentativo fatto dalla minoranza di centrosinistra
nel luglio del 2013 è stato respinto dall’attuale consiglio comunale di Verona, anche Flavio Tosi sindaco della città ha votato contro la loro abrogazione, nel 1995 si era astenuto.

L’approvazione delle 3 mozioni, in particolare la n.336, avvenne in un clima politico molto pesante in città, il dibattito dentro e fuori il consiglio comunale di Verona fu estremamente discriminatorio non solo per gay, lesbiche e trans ma anche per la condizione femminile, la sua emancipazione e autodeterminazione. I toni usati dai consiglieri comunali, Carletti, Padovani, Bertozzo, Bottoli, Galli Righi, Grassi e altri in materia di riconoscimento di diritti alle persone e coppie dello stesso sesso e la mozione approvata furono l’apice di un dibattimento che fece di Verona la capitale italiana e forse europea dell’integralismo cattolico e politico di quegli anni.

Le mozioni omofobe veronesi aprirono la strada a tutte le altre approvate dalle successive amministrazioni comunali a Verona e non solo, anticiparono la stagione omo-transfobica che viviamo ancora oggi. L’amministrazione comunale veronese rimane ancora oggi l’unica in Italia e in Europa ad aver “legiferato” contro le persone e coppie omosessuali e transessuali.
Chi venne dopo, anche l’amministrazione Zanotto di “centro-sinistra”, non si sentì in dovere di abrogarle, le pressioni cattoliche evidentemente erano troppo forti per assumersi quella responsabilità.

Appena furono approvate, quel 14 luglio 1995 a Verona, gli attivisti gay e lesbiche presenti in consiglio comunale uscirono e occuparono per protesta la strada adiacente al Municipio, un blocco del traffico durato pochi minuti ma che procurò alle/ai sette attiviste/ti che si stesero sulle strisce diverse denunce: blocco del traffico, interruzione di pubblico servizio (passava un autobus) e manifestazione non autorizzata. Denunce poi superate senza nessun conseguenza ma che per noi furono l’inizio di un percorso politico molto importante, una piccola Stonewall italiana.

Per dar voce a questa discriminazione si formò il Comitato Alziamo la Testa che il 30 settembre 1995 organizzò la prima manifestazione gay lesbica e trans di Verona, arrivarono migliaia di persone da tutta Italia per protestare e chiedere il ritiro delle mozioni. A quella prima manifestazione nel 1995 ne seguirono altre due, sempre nazionali, nel 2001 e nel 2005.
Se quelle mozioni sono ancora in vigore significa che il clima di forte intolleranza contro tutte le diversità a Verona non è cambiato. Apparentemente tutto è calmo e sereno, c’è appena stato un altro Pride, ma per noi antifascisti e antirazzisti che in questi anni ci siamo battuti per la loro abrogazione e che abbiamo subito anche altre forti discriminazioni cittadine, quelle mozioni sono il segnale di un tessuto cittadino e italiano ancora molto intollerante e poco incline ad accordare diritti alle persone gay lesbiche e trans.

Il vento integralista che percorre Verona, la sua provincia e tutta l’Italia è la prova che la strada da fare è ancora tanta e che la lunga mano della Chiesa cattolica romana è ancora molto salda. Se non riusciremo a spezzare il legame fra politica, economia e gerarchia cattolica tutto sarà inutile, resteremo l’unico paese in Europa a non riconoscere i diritti alle persone di diverso orientamento sessuale e identità di genere.

Le mozioni omofobe sono ancora lì dopo 20 anni, il 14 luglio di quest’anno ritroviamoci tutte e tutti sulle stesse strisce per occupare simbolicamente quello spazio, per ricordare a tutta la città che non basta una manifestazione festosa per credere che tutto va bene. Ci vogliono invece atti tangibili per il superamento delle discriminazioni, naturalmente non solo per noi gay, lesbiche e trans veronesi.