Festa della “famiglia naturale”
LA COSCIENZA DEI DIRITTI PASSA
PER LA SCUOLA.
Domani, 23 dicembre, è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Per la Regione Veneto è anche la “Festa della famiglia naturale”, recentemente istituita a seguito dell’approvazione in consiglio regionale di una mozione veneto_risoluzione_famiglia chiaramente omofoba (n. 270, prima firmataria Arianna Lazzarini). Domenica scorsa in piazza Bra s’è dovuto nuovamente assistere al tristo rito delle “Sentinelle in piedi” in difesa della famiglia “naturale”.
L’estate passata s’è invece dovuta ingoiare l’approvazione da parte del consiglio comunale scaligero della cosiddetta “mozione Zelger” 426_odg_zelger, che invita, tra l’altro, a segnalare i docenti e le scuole dove si fa educazione sessuale parlando anche di orientamento sessuale e identità di genere.
E poi convegni, con patrocinio e sale concesse dalle istituzioni, conferenze nelle parrocchie e via dicendo.
Non vi è dubbio che il 2014 potrebbe essere dedicato non alla lotta contro l’omo/transfobia, come più volte raccomandato dalle istituzioni europee, ma all’omofobia e all’odio verso le diversità assunti in Veneto e a Verona come “valore”. Ci siamo opposti a tutto questo con manifestazioni e presìdi, cui hanno partecipato centinaia di persone, domenica scorsa abbiamo sfilato in piazza Bra con il corteo nuziale “io sto con le spose”, suscitando curiosità e interesse e nessuna reazione negativa da parte di passanti e turisti, anzi.
In molti si sono fermati a chiedere informazioni.
Domani mattina, in occasione della “festa della famiglia naturale” e disobbedendo alle varie mozioni catto-integraliste, saremo al teatro Nuovo con le ragazze e i ragazzi dell’Istituto Sammicheli a parlare di omofobia, transfobia, orientamento sessuale e identità di genere, con atteggiamento aperto e disponibile, pronti a rispondere alle domande che ci verranno poste dagli studenti.
Crediamo sia questa una risposta adeguata alle paranoie integraliste di questa città e di questa regione, che fa arretrare le coscienze e le vite di tutte le persone, tentando di ributtare molte di loro nell’oscurità del silenzio e del “si fa ma non si dice”.
Forse la legge Scalfarotto, che estende i reati di opinione anche all’ambito dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, non verrà mai approvata perché i poteri forti del Vaticano non lo permetteranno.
Ma pensiamo comunque, aldilà dell’approvazione o meno di una legge del genere, dell’introduzione o meno dei diritti per le coppie di fatto, omosex o etero che siano, che la battaglia sia sì politica ma che debba essere concentrata sullo sviluppo di una reale coscienza civile nelle giovani generazioni.
Invitiamo quindi i docenti e tutti coloro che si occupano di educazione e formazione a “disobbedire” alla mozione Zelger e alla mozione n. 270 della Regione Veneto, di cui citiamo un passo che ci sembra rivelatore:
“Il provvedimento impegna la Giunta anche a sostenere presso il Governo centrale la volontà di non applicare il documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
No comment.
Verona 22 dicembre 2014